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Per il vincitore sarebbe un po' come avere uno stipendio (piuttosto alto), senza però dover andare a lavorare. Dal 29 settembre (il debutto era stato inizialmente annunciato per il 28), infatti, partirà il nuovo gioco di casa Sisal "Win for life" che prevede come premio più importante una rendita mensile sicura di 4mila euro al mese pagati per venti anni. Una cifra complessiva di 960mila euro (ma la formula "stipendio" mensile è ben più allettante per tutti quelli che si rivolgono alla dea bendata in cerca del facile guadagno, soprattutto quando la crisi continua a bruciare posti di lavoro).

Come si gioca e come si vince

Per giocare è sufficiente scegliere dieci numeri su venti presenti sulla schedina al costo di un euro. Il sistema assegna un undicesimo numero "Il Numerone" che, se indovinato insieme agli altri dieci, permette di accedere al pagamento della rendita (che si aggiunge al premio previsto per chi realizza un 10). Pagando due euro le probabilità di vincere la rendita raddoppiano: in questo caso chi indovina "Il Numerone", anche senza aver centrato alcun numero pronosticato, accederà alla rendita. Ma quante probabilità ci sono di "azzeccare" i numeri vincenti? Per centrare un dieci c'è una probabilità su 185mila e per portare a casa il vitalizio da 4mila euro per 20 anni una su 3,5 milioni, duecento volte più facile di un "6" al superenalotto, ma bisogna comunque avere davvero una buona dose di fortuna. Il nuovo gioco, spiegano da Agipronews, distribuirà vincite comprese tra i 10mila euro (per i 10) ai 2 euro (per i 7), cifre che varieranno a seconda di quante giocate saranno state effettuate per una determinata estrazione e che possono essere divise quando a vincere è più di una persona. Anche nel caso del vitalizio, se a centrare la vincita sono due giocatori, l'importo viene dimezzato.

Solo per scoprire la reginetta d'Italia, vale la pena di fare il viaggio al Salone di Francoforte. Per girarle intorno, ammirarne la carrozzeria luccicante, spiarne gli interni e magari, se gli steward lo consentono, sedersi al posto di guida. Afferrando il volante e chiudendo gli occhi si può quasi sentire la sinfonia suonata dai suoi 8 cilindri mentre si assaporano la fragranza della pelle nuova, il profumo della meccanica integra, l'odore delle gomme ancora intatte.


Michael Schumacher alla presentazione della 458 Italia a Francoforte
L'ultima Ferrari, la 458 Italia, è un'opera di elevata arte manifatturiera, frutto delle conoscenze di ingegneri, arredatori, stilisti, dal team Pininfarina a Schedoni, da Pelle Frau a Brembo, che tutto il mondo invidia. Ma la 458 Italia è anche una provocazione, un modello di discontinuità, anzi di rottura. Un salto generazionale rispetto alle altre 8 cilindri a motore posteriore centrale con forte vocazione sportiva fino a ieri progettate e costruite a Maranello. «È una sintesi — dice il presidente Luca di Montezemolo — di innovazione tecnologica, creatività, stile, passione. Una sintesi che rappresenta il nostro Paese, al quale la Ferrari, scegliendo il nome Italia, ha voluto rendere omaggio». L'estetica rompe con il passato e diventa ancora più strettamente legata all'efficienza aerodinamica. Nessuna presa d'aria laterale e il muso ritorna allo stile monobocca, con le sezioni dei profili studiate per convogliare l'aria verso i radiatori dell'acqua e il nuovo fondo piatto.

MILANO – Anche quest’anno sono stati nominati, puntualmente, i vincitori degli ormai noti premi IgNobel, dedicati agli autori di ricerche scientifiche per così dire improbabili, che di primo acchito fanno ridere, ma che a ben guardare hanno un loro perché.

I PREMI – I riconoscimenti alle idee e ai progetti più bizzarri realizzati nel corso dell’ultimo anno sono stati assegnati presso l’Università di Harvard, durante una cerimonia organizzata dal magazine Annals of Improbable Research. Come avviene ogni anno dal 1991, il comitato di giudici dell’edizione 2009 ha nominato un vincitore per ciascuna delle 10 categorie in concorso.

Dimezzata la popolazione sul Mount Panorama. I Verdi: atto inumano e non necessario. Il Comune: erano troppi


MILANO
- Centoquaranta canguri uccisi in Australia. Motivo: impedire ai marsupiali di interferire alla corsa di V8 Supercar "Bathurst 1000" di Mount Panorama, che parte giovedì. Il comune di Bathurst, a ovest di Sydney, conferma di aver ordinato l'uccisione di 140 esemplari Eastern Grey nella montagna - dimezzando così la popolazione - con l'autorizzazione del Servizio parchi e fauna, per garantire la sicurezza dei piloti e del pubblico. Nell'edizione 2007 della corsa un canguro era stato filmato che saltellava sulla pista fra le auto in corsa, prima di balzare sopra una barriera.

VERDI: «ATTO INGIUSTIFICATO» - Dure proteste di Verdi e ambientalisti, che esprimono preoccupazione per i cuccioli nel marsupio delle madri abbattute e condannano l'uccisione come «inumana e non necessaria». Secondo il deputato verde Lee Rhiannon si è trattato di una reazione impulsiva e sarebbero stati sufficienti dei recinti ben sistemati: «Il massacro di 140 canguri e dei loro cuccioli a causa di una corsa d'auto non è giustificato» ha detto. Un portavoce del Comune ha replicato che la popolazione di canguri è notevolmente aumentata e sarebbe stato impossibile tenerli a distanza.