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(AGI) - Roma, 6 nov. - "Con la fine del picco cominceremo con calma a raccomandare la vaccinazione a tutti per evitare una seconda ondata di influenza, l'anno prossimo. Ricorderete che sia la spagnola sia l'influenza del 1968, colpirono in maniera forte nella seconda ondata, sempre piu' pericolosa della prima.
  Abbiamo gli strumenti, che sono i vaccini, e dobbiamo evitarla". Cosi' il viceministro alla Salute Ferruccio Fazio a margine
dell'assemblea generale delle Istituzioni sanitarie e socio-sanitarie dell'Aris (Associazione religiosa istituti socio-sanitari). Fazio ha precisato che la necessita' della vaccinazione riguarda "tutte le categorie previste dalla strategia vaccinale, cioe' un totale di 24 milioni di persone non certo per tutta la popolazione italiana". "La mortalita' e' maggiore nelle persone di oltre 50 anni perche' questa influenza - ha continuato Fazio - si diffonde cosi' facilmente che attacca tutti e attacca molto i giovani, che non hanno la memoria immunitaria. Quindi non sorprende sia cosi', l'importante e' l'outcome finale e che il Paese sia preparato a gestire questi casi". Il viceministro ha poi ricordato l'esistenza di "rete condivisa con le Regioni per la gestione dei casi gravi e per fare in modo che questo 30% di casi gravi nei giovani, di fatto, venga gestito correttamente".
  Intanto si registrano altri decessi: a Mestre e a Monza. Il primo riguarda un 55enne che soffriva di leucemia linfatica cronica, di bronchite cronica ostruttiva e da diabete. Il secondo decesso e' quello di una ragazzina leucemica di 14 anni, morta ieri all'ospedale San Gerardo di Monza. L'ospedale precisa che "il decesso e' da attribuire alla malattia ematologica (leucemia) non rispondente ai farmaci".

1 commenti:

Quelli più a rischio sono i professori poiché i medici con adeguate precauzioni possono evitarla.
I professori però non hanno mezzi per difendersi da questa "epidemia".

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